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La Pala di Papa V commissionato a Ludovico De Luigi da Giuliano Graziussi per il Palagraziussi di Venezia

 

"Come auspicio di pace"

 

L'anno 2003, è stato l'anno della guerra.

Il Papa Woityla, ha pregato ripetutamente per la pace, come non tutti i Papi della storia passata hanno fatto. Giuliano Graziussi, editore e gallerista, rivolge il ricordo al grande domenicano Papa Pio V che in altri tempi e circostanze, promosse la Lega Santa nel 1560 collegando con la sua fondamentale diplomazia, gli Stati più importanti d'Europa contro lo strapotere politico-culturale-religioso-militare dell'Impero Ottomano, che minacciava di annientare tutto l'occidente. Il grande lavoro diplomatico del Pontefice ottenne, alla fine, nel 1571, il 7 ottobre, vittoria della flotta degli Stati occidentali alleati sugli ottomani a Lepanto; successo che arginò lo strapotere degli "infedeli".

Poco dopo la vittoria di Lepanto, Pio V morì senza aver potuto concludere le premesse di quel grande risultato ottenuto in così lunghi anni.

L'alleanza complessiva degli Stati venne meno, un po' per la morte di Pio V, un po' perché ogni Stato perseguiva sue proprie politiche ed interessi.

Lo stato di Venezia nei secoli successivi, continuò da solo, la politica di Papa Pio V nell'arginare le mire espansionistiche di difesa dei suoi territori, contro i Turchi, che invece attecchirono nel meridione d'Italia lasciando tracce evidenti della loro dominazione. Fra tanti artisti che ha contattato, Giuliano Graziussi ha privilegiato il pittore Ludovico De Luigi, che già in passato ha condiviso mostre ed iniziative culturali audaci, per mettere in forma una pala centinaia riprodotta su tela dal bozzetto-collage originale dedicato dall'artista al gallerista e in riferimento alla guerra anglo-americana contro l'Iraq, stato credente al fondamentalismo islamico e popolo mussulmano come l'Impero Ottomano affrontato nel millecinquecento dagli Stati Europei (oggi parte delI'ONU), per la battaglia di Lepanto.

La voglia di combattere lo stesso popolo, nei secoli, non è cambiata, tale da permettere l'idea storico ed iconografica, come auspicio di pace duratura nei futuri secoli, di una nuova pala d'altare, che nel dettaglio è sotto descrìtta. Giuliano Graziussi non è nuovo a tali iniziative artistiche, ideologicamente provocatorie: Warhol ne è stato un esempio eclatante, successivamente i singolari ed irriverenti "generali" di Enrico Baj e Man Ray con De Sade in bronzo, la mostra sulla Body Art e il Surrealismo con nudi di grande formato in vetroresina sparsi nella galleria ubicata allora nel centro storico veneziano.

Nella Roma degli stessi anni, nasceva quello che fu poi il fondatore dell'Ordine degli Oratoriani, San Filippo Neri. Proprio a Venezia, vi è ancora un luogo, oggi adibito a centro culturale privato, gallerìa d'arte e casa editrice, che fu in origine sede di una congregazione religiosa affiliata agli oratoriali di San Filippo Neri di Roma. Lo ricorda, del resto, il suo nome originario: Antico Oratorio San Filippo Neri, ora Palagraziussi-Eventi Internazionali, ubicato nel cuore di Venezia a pochi passi dal ponte di Rialto..

Gli episodi salienti della vita di San Filippo Neri, sono rappresentati dal pittore Tommaso Cassani Bugoni nelle grisaglie, disposte come un fregio superiore, sulle pareti sovrastanti le cantorie lignee che si affrontano sulle pareti laterali della sala oratoriana. Da tempo, nell'Oratorio, spogliato dei suoi più ricchi arredi, mancano non solo i dossali e le panche (scolpiti e intagliati in legno prezioso) ma anche i gradini e la mensa dell'altare. Da anni è assente dall'altare la significativa pala dipinta dal famoso pittore veronese Giambettino Cignaroli, che, nelle dimensioni di cm 395 x 210, raffigura San Filippo Neri nell'atto di affidare a Maria i fanciulli. Oggi questa pala si trova non più nella sua sede originale, ma bensì è custodita, fuori dal suo contesto, nella sacrestia della chiesa dei Redentoristi alla Fava, perdendo, in tal modo, gran parte del suo significato.

E' per tale motivo che Palagraziussi auspicava da tempo il ritorno del dipinto, essendo oggi la sede perfettamente a norma e restaurata per iniziativa dello stesso Palagraziussi..

Per dovere di cronaca storica e come auspicio di pace, Giuliano Graziussi ha commissionato ai pittore Ludovico De Luigi (rinnovando una consuetudine di committenza propria dei secoli passati), un bozzetto, poi riprodotto su tela, in una pala centinaia, in sostituzione al grande vuoto frontale all'ingresso del grande salone dell'Oratorio, lasciato entro la cornice lignea dell'altare in mancanza del dipinto del Cignaroli.

E "per non dimenticare", Giuliano Graziussi, vorrebbe a breve tempo, promuovere un concorso per una nuova pala e lasciare in permanenza il dipinto più significativo scelto, in prospettiva della realizzazione di nuovi eventi, fin tanto che la sua attività si svolgerà in questa sede.

E' stata un'ardua impresa, pensare al soggetto per la pala, non sembrando opportuno ripetere i temi iconografici già svolti dall'insigne Cignaroli, quando l'oratorio era dei Filippini, perché l'edificio non è più officiato e da tempo è adibito ad iniziative culturali proposte da Giuliano Graziussi. L'edificio è anche sede del periodico "Vivere a Venezia", organo ufficiale di stampa dell'Ordine Architetti della Provincia di Venezia, del quale Graziussi è l'editore.

E' proprio la guerra, ora conclusa, che ha dato al gallerista, l'ispirazione a un nuovo progetto e quindi proporre un tema iconografico storico e insieme attuale. E' proprio nell'ascoltare le invocazioni dell'attuale Santo Padre alla pace, più volte invocate e alle quali Giuliano Graziussi crede fermamente, che si vuole ricordare una concezione opposta della politica Papale in passato e in tutt'altro contesto storico, che propugnò la guerra in difesa della Cristianità.

DESCRIZIONE DELLA PALA : (riproduzione su tela, pala centinata, cm 395x cm.210, tratta dal bozzetto-collage originale) E' al Santo Papa Pio V che viene dedicata questa nuova pala riprodotta dal bozzetto-collage originale realizzato dal pittore Ludovico De Luigi e commissionata dall'editore gallerista Giuliano Graziussi, come auspicio di pace duratura nei secoli. Il ritratto del Pontefice è tratto da un dipinto commemorativo di Giovanni Peruzzini. (Pavia Collegio Ghislieri). L'angelo superiore è tratto da un dipinto di Lazzaro Baldi, così la veduta della battaglia con l'apparizione di Maria e il simbolo della purezza che è il giglio.(Pavia, Collegio Ghislieri).

Ai lati della battaglia una mostra di spadoni delle armerie di palazzo Ducale di Venezia, così pure la lorica a sinistra. In primo piano a sinistra una antica colubrina di galea veneziana e a destra un caccia bombardiere Hornet, determinante durante la guerra anglo-americana in Iraq.

Come sfondo alla pala è stata scelta una significativa bandiera che apparteneva alla ammiraglia del sultano Solimano, conquistata dai veneziani nella battaglia di Lepanto.(Palazzo Ducale Venezia).

L'inaugurazione della pala, sarà preceduta dalla performance dei ballerini Alessandro Mathis nel ruolo di Papa Pio V e Marjoline Uscotti nella parte di mussulmano/americana.

CITTA' DI VENEZIA COMUNICATO STAMPA    27.05.03

 

per maggior informazioni: palagraziussi@tin.it

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